PENSARE TROPPO
“Immaginate la seguente situazione: Mary è appena tornata a casa dal lavoro, è stanca e non vede l’ora di passare una serata rilassante davanti alla televisione. Da un messaggio in segreteria telefonica apprende che suo marito rincaserà tardi. Questo la fa sentire delusa, arrabbiata, agitatissima.
Le vengono in mente altre volte, in quello stesso mese, in cui è successa la stessa cosa. Si forma nella sua mente il pensiero di una possibile infedeltà. Lo scaccia, ma si ripresenta ancora più vivido, nel momento in cui immagina di aver udito delle risate sullo sfondo del messaggio registrato.
Prova un senso di nausea. Ma non finisce qui. Come in un turbine, le vengono in mente immagini del possibile futuro: separazione, avvocati, divorzio, l’acquisito di un altro appartamento, rimanere senza soldi.
Si sente sempre più sconvolta mentre la rabbia si trasforma in depressione, e inizia a ricordare episodi del passato in cui si era sentita rifiutata e sola. “Sa” che gli amici comuni probabilmente non vorranno più saperne di lei. I suoi occhi si riempiono di lacrime, e si ritrova a domandarsi cosa deve fare.
Seduta al tavolo di cucina, dice a se stessa: << Perché mi capita sempre questo? >>.
E cerca di capire perché reagisce sempre in questo modo.” (Segal et al., 2014)
IL RIMUGINIO
Questo, in breve, è il rimuginio: una modalità di riflettere su quanto può esserci capitato (evento), su quanto ci è venuto in mente (pensiero) o su quanto abbiamo provato (emozione) che comporta un incremento del proprio disagio.
In pratica chi rimugina compie tendenzialmente una o più delle seguenti operazioni mentali:
- Ricerca il motivo per cui è occorso un dato evento, pensiero o emozione, andando spesso a ripensare ad eventi simili occorsi in passato o a quelli che potranno presentarsi in futuro (“Come è potuto succedere proprio a me?”);
- Si sforza di analizzare nei minimi particolari quanto è accaduto, nel tentativo di comprendere perfettamente la dinamica di un evento che appare ancora poco chiaro o incerto (“Ma cosa sto vivendo?”);
- Cerca di comprendere il modo con cui poter uscire da una situazione e/o da un vissuto che si percepisce come particolarmente grave o insopportabile, andando a pensare a tutte le possibili conseguenze che potrebbero derivare dallo scegliere una strada piuttosto che un’altra (“E se invece mi sbagliassi?!”).
PERCHÉ RIMUGINIAMO
Solitamente si rimugina in quantosi crede che questa sia una modalità efficace per stare meglio, per comprendere ciò che ci assilla, per andare avanti indisturbati nel proseguimento della propria giornata. Alla base di tutto, dunque, vi è un’idea, ben radicata nella nostra mente: rimuginare è utile.
Contrariamente a quanto si pensa, invece, rimuginare è spesso il vero problema. Non a caso viene considerato uno dei fattori che, se presente, può portare a mantenere il disagio che si sta vivendo.
COME FERMARE IL RIMUGINIO?
Chi rimugina lo fa spesso e volentieri, seppure non sempre in modo consapevole. Ecco quindi che il primo passo consisterà proprio in questo:
diventare consapevoli di quando si rimugina.
Passo successivo sarà dunque quello di interrompere il rimuginio, esponendosi all’evento, al pensiero o al vissuto emotivo fino a poco tempo prima ritenuto insopportabile o ingestibile.
Non è semplice, come potrebbe apparire nel leggere queste poche righe.
Non è impossibile, come si potrebbe pensare quando chiamati alla pratica.
Provare per credere.
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PENSARE TROPPO
“Immaginate la seguente situazione: Mary è appena tornata a casa dal lavoro, è stanca e non vede l’ora di passare una serata rilassante davanti alla televisione. Da un messaggio in segreteria telefonica apprende che suo marito rincaserà tardi. Questo la fa sentire delusa, arrabbiata, agitatissima.
Le vengono in mente altre volte, in quello stesso mese, in cui è successa la stessa cosa. Si forma nella sua mente il pensiero di una possibile infedeltà. Lo scaccia, ma si ripresenta ancora più vivido, nel momento in cui immagina di aver udito delle risate sullo sfondo del messaggio registrato.
Prova un senso di nausea. Ma non finisce qui. Come in un turbine, le vengono in mente immagini del possibile futuro: separazione, avvocati, divorzio, l’acquisito di un altro appartamento, rimanere senza soldi.
Si sente sempre più sconvolta mentre la rabbia si trasforma in depressione, e inizia a ricordare episodi del passato in cui si era sentita rifiutata e sola. “Sa” che gli amici comuni probabilmente non vorranno più saperne di lei. I suoi occhi si riempiono di lacrime, e si ritrova a domandarsi cosa deve fare.
Seduta al tavolo di cucina, dice a se stessa: << Perché mi capita sempre questo? >>.
E cerca di capire perché reagisce sempre in questo modo.” (Segal et al., 2014)
IL RIMUGINIO
Questo, in breve, è il rimuginio: una modalità di riflettere su quanto può esserci capitato (evento), su quanto ci è venuto in mente (pensiero) o su quanto abbiamo provato (emozione) che comporta un incremento del proprio disagio.
In pratica chi rimugina compie tendenzialmente una o più delle seguenti operazioni mentali:
- Ricerca il motivo per cui è occorso un dato evento, pensiero o emozione, andando spesso a ripensare ad eventi simili occorsi in passato o a quelli che potranno presentarsi in futuro (“Come è potuto succedere proprio a me?”);
- Si sforza di analizzare nei minimi particolari quanto è accaduto, nel tentativo di comprendere perfettamente la dinamica di un evento che appare ancora poco chiaro o incerto (“Ma cosa sto vivendo?”);
- Cerca di comprendere il modo con cui poter uscire da una situazione e/o da un vissuto che si percepisce come particolarmente grave o insopportabile, andando a pensare a tutte le possibili conseguenze che potrebbero derivare dallo scegliere una strada piuttosto che un’altra (“E se invece mi sbagliassi?!”).
PERCHÉ RIMUGINIAMO
Solitamente si rimugina in quantosi crede che questa sia una modalità efficace per stare meglio, per comprendere ciò che ci assilla, per andare avanti indisturbati nel proseguimento della propria giornata. Alla base di tutto, dunque, vi è un’idea, ben radicata nella nostra mente: rimuginare è utile.
Contrariamente a quanto si pensa, invece, rimuginare è spesso il vero problema. Non a caso viene considerato uno dei fattori che, se presente, può portare a mantenere il disagio che si sta vivendo.
COME FERMARE IL RIMUGINIO?
Chi rimugina lo fa spesso e volentieri, seppure non sempre in modo consapevole. Ecco quindi che il primo passo consisterà proprio in questo:
diventare consapevoli di quando si rimugina.
Passo successivo sarà dunque quello di interrompere il rimuginio, esponendosi all’evento, al pensiero o al vissuto emotivo fino a poco tempo prima ritenuto insopportabile o ingestibile.
Non è semplice, come potrebbe apparire nel leggere queste poche righe.
Non è impossibile, come si potrebbe pensare quando chiamati alla pratica.
Provare per credere.
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