INCONTRI SUCCESSIVI
Nei 2-5 incontri successivi solitamente ci si impegna in un lavoro di approfondimento del problema identificato durante la prima consulenza.
Si procede raccogliendo informazioni attraverso il colloquio ed eventuali questionari psicologici.
Durante questa fase, la persona ha un ruolo attivo nel raccogliere tali informazioni.
Questo le permette di sentirsi il principale agente del cambiamento che prenderà luogo nel corso degli incontri.
Nei 2-5 incontri successivi solitamente ci si impegna in un lavoro di approfondimento del problema identificato durante la prima consulenza.
Si procede raccogliendo informazioni attraverso il colloquio ed eventuali questionari psicologici.
Dalla mia personale esperienza ho constatato che questo primo lavoro ha un importante effetto terapeutico.
Ricostruire insieme alla persona i meccanismi psicologici che stanno alla base del suo disagio, infatti, permette di darle nuovamente un senso a ciò che sta vivendo.
Questo ha il pregio di ridurre quella sensazione di diversità che spesso si vive nell’affrontare esperienze “insolite”.
Ne sono un esempio:
- i pensieri ossessivi che si affacciano alla mente nei periodi di maggiore stress;
- le reazioni di ansia che talvolta si manifestano in modo improvviso e senza preavviso;
- le esperienze di apatia che caratterizzano stati di demoralizzazione e depressione;
- le sensazioni allarmanti di svenimento e perdita del controllo tipiche degli attacchi di panico.
LA TERAPIA COGNITIVO COMPORTAMENTALE
Al termine degli incontri iniziali viene solitamente proposto un piano d’intervento individualizzato consistente in una serie di pratiche terapeutiche pensate appositamente per contrastare i fattori di mantenimento del disagio evidenziati nei primi incontri.
Gli interventi pratici variano pertanto in base a come precedentemente è stato concettualizzato il problema.
Tutte le procedure che vengono proposte sono comunque basate sull’evidenza scientifica, essendo infatti estrapolate dai protocolli d’intervento che la ricerca ha dimostrato essere efficaci per specifiche forme di disagio psicologico.
Più nello specifico, i protocolli ai quali mi rifaccio come Psicologo a Verona sono quelli della Terapia Cognitivo Comportamentale.
La Terapia Cognitivo Comportamentale ritiene che il disagio umano sia la diretta conseguenza del modo con cui gli eventi starebbero venendo interpretati.
Obiettivo della fase d’intervento sarà dunque quello di aiutare la persona a modificare la modalità d’interpretazione di specifici eventi di vita.
Il focus del lavoro psicologico è il momento presente, in quanto è nel presente che ogni malessere si sta manifestando.
Non un lavoro orientato all’elaborazione del passato, dunque, quanto piuttosto un lavoro concreto per modificare il modo con cui pensiamo e reagiamo agli eventi della nostra vita quotidiana.