LO CHIAMAVANO STRESS

stress

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La mano destra del diavolo?

No, quello era Trinità ed era impersonato da Terence Hill.

Lo stress è invece qualcosa di molto più benevolo, ma non meno incisivo.

È infatti sempre presente nel momento del bisogno.

Mi dite poco!

CHE COS’È LO STRESS?

Lo stress non è altro che quella serie di cambiamenti che il nostro organismo produce per aiutarci ad adattarci agli eventi che ci capitano.

Mica scemo il nostro organismo!

D’altronde, se c’è un mondo che pone un sacco di domande di cambiamento, ci deve essere almeno qualcuno che a tutte queste domande da una risposta.

E noi a mala pena riusciamo entro l’anno ad imparare come si usa lo smartphone che ci hanno regalo per Natale.

Ah, per inciso, serve lo stress anche per quello!

che stress

E NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI?

Avete presente quando si decide di mangiare meno dopo tutto quello che si è fatto fuori durante le vacanze ?

Ecco, al nostro corpo non è che piaccia tanto l’idea di mettersi a dieta!

Preferiva il panettone a quella verdura del supermercato che puntualmente non sa di niente!

Però sta dietro a tutti i nostri capricci di linea e si attiva, stressandosi, per permetterci comunque di rimanere attivi durante tutto il giorno.

Anche senza dolci e biscottini vari?

A malincuore, però lo fa!

Sia ben chiaro, non è che può fare tutto lui, poveretto.

Occorre anche che noi lo aiutiamo a sostenere questi cambiamenti.

Per esempio, sfruttando tutte quelle belle risorse, che il corpo ci mette a disposizione, per fare un po’ di attività fisica che male non fa.

Fortuna vuole che le diete iniziano sempre dal lunedì della settimana successiva a quella in cui si decide di mettersi a dieta.

CAVALCARE L’ONDA DELLO STRESS

Certo, altri cambiamenti non possiamo deciderli a nostro piacimento e hanno tutt’altra motivazione che quella puramente estetica.

Anche in quei casi, lo stress ci viene incontro, permettendoci di reagire a ciò che di male ci starebbe capitando.

Anche qui, però, gran parte del lavoro sporco spetterebbe a noi.

Come si suol dire, Il corpo ci da la bicicletta, ma non pedala al posto nostro.

Occorre uno sforzo attivo da parte nostra e tutta la nostra buona volontà di tornare a stare meglio.

Perché ce lo meritiamo.

Anche se abbiamo ricevuto carbone dalla Befana?

Anche in quel caso.

Tutti hanno il diritto di vivere una vita piacevole e noi non siamo da meno.

Il nostro corpo questo lo sa e si stressa per noi.

Com’è caro!

Certo, anche lui delle volte non c’azzecca.

Ma manco da lontano.

sbagliare previsione

È allora che ci viene richiesto di smaltire un po’ di tutta quella energia che abbiamo accumulato grazie agli ormoni e a quegli aggeggi interni che ha attivato innescando la risposta di stress.

SMALTIRE LO STRESS

Come smaltire tutto questo?

Beh, cosa carina sarebbe non farlo sugli altri.

Non penso che possa far loro piacere.

Ma anche tenercelo tutto per noi non è che sia poi un gran cosa.

C’è una differenza, tuttavia, tra il far pesare agli altri i nostri problemi e il condividerli con loro.

È un confine sottile che chiama in causa sia noi che l’altro.

A noi spetta il compito di trattenerci dal riversare sull’altro il nostro disagio pretendendo che questo ci capisca come noi vorremmo, come pure che voglia effettivamente farlo.

L’altro potrebbe non essere in grado o non avere assolutamente voglia di assolvere tale funzione di contenimento.

All’altro, d’altronde, spetta il compito di valutare se le sue risorse possano permettergli di ascoltare i nostri lamenti e se rientrasse nei suoi interessi prendersi cura di noi ascoltandoci con attenzione.

Diversamente, sarebbe suo dovere dircelo.

Una relazione, in fondo, è anche questo: assumersi ognuno le proprie responsabilità ed ammettere, con gli altri e con se stessi, i propri limiti.

Uno di questi è il riconoscere che non possiamo fare tutto da soli.

Sarebbe bello, ma anche no.

Altrimenti, rasatura a zero e via al primo monastero.

monaco

Un altro è riconoscere i propri limiti nel contenere gli sfoghi altrui e non pretendere che sia l’altro a non doversi sfogare.

Equivarrebbe infatti a delegare a questi un potere sulla propria salute che invece è totalmente nelle proprie mani.

CONCLUSIONI

  • apritevi con chi può e vuole ascoltarvi, tenendo per voi lo stress o aprendovi con altre persone laddove l’altro vi comunicasse la sua indisposizione a contenervi;
  • accogliete chi potete e volete ascoltare, delegando ad altro momento o ad altre persone tale funzione contenitiva in caso di mancanza di energia o motivazione a farlo.

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