DISTURBO BORDERLINE DI PERSONALITÀ

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Fabrizio è il più giovane tra i commessi di un noto negozio di abbigliamento del centro, assunto come tanti per un primo periodo di prova.

Ha tanti amici e il suo bell’aspetto lo rende particolarmente apprezzato dall’altro sesso, con cui riferisce tuttavia di avere “particolari problemi”.

Nell’ultima sua relazione, ad esempio, Fabrizio sembrava aver finalmente trovato la donna giusta: Cristina, ragazza sua coetanea, passionale e sensibile, proprio come lui.

Il legame sembrava corrisposto dalla ragazza, con cui si era creato fin da subito una grande sinergia mentale e sessuale.

Quanto tuttavia la giovane dovette spostarsi qualche giorno fuori città per motivi di lavoro, Fabrizio “perse la testa”.

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Dopo una notte trascorsa bevendo tra un bar e l’altro con gli amici, chiamò Cristina inveendo energicamente contro di lei per averlo lasciato solo e minacciandola di farsi del male se non fosse subito rientrata in città.

Tale reazione non stupì certo i suoi amici, consapevoli delle esagerazioni a cui era solito Fabrizio quando preso da problemi sentimentali; ma spaventò profondamente Cristina che, presa dal panico, decise di tornare a casa la notte stessa per sincerarsi delle condizioni del giovane.

A poco a poco Fabrizio si convinse che Cristina avesse un’altra relazione ed iniziò ad essere particolarmente geloso e paranoico nei suoi confronti.

Diverse erano le ore della giornata che venivano spese da Fabrizio per controllare il profilo Facebook e di Instagram di Cristina.

Ad ogni likesospetto” e post “chiaramente” provocatorio, il ragazzo entrava in crisi, aggredendo verbalmente Cristina facendo leva su tutte quelle fragilità che in precedenza la ragazza aveva condiviso con Fabrizio nei loro momenti di intimità.

Le discussioni con Cristina avevano iniziato così ad alternare momenti di riappacificazione e profonda apertura,  ad aggressioni e insulti verbali di ogni tipo.

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Sul lavoro la situazione non sembrava migliore, con Fabrizio che si vide perdere il posto dopo aver intimato il datore di lavoro di “abbassare la cresta” per una critica a lui rivolta per le sue frequenti assenze.

Quando poi Cristina decise di porre termine alla loro relazione, Fabrizio reagì come suo solito: esagerando con l’alcol per allontanare un senso di abbandono insopportabile e passando da una relazione sessuale all’altra in modo promiscuo e non protetto.

CHE COS’È IL DISTURBO BORDERLINE DI PERSONALITÀ

Rifacendoci all’inquadramento diagnostico proposto all’interno del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5), possiamo definire il Disturbo Borderline di Personalità (DBP) come:

« Un pattern pervasivo di instabilità delle relazioni interpersonali, dell’immagine di sé e dell’umore e una marcata impulsività, che inizia entro la prima età adulta ed è presente in svariati contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi: 

  1. Sforzi disperati per evitare un reale o immaginario abbandono;
  2. Relazioni interpersonali instabili e intense, caratterizzato dall’alternanza di idealizzazione e svalutazione;
  3. Alterazione dell’identità, con l’immagine o la percezione di sé marcatamente e persistentemente instabile;
  4. Impulsività in almeno due aree che sono potenzialmente dannose (es., spese sconsiderate, sesso, abuso di sostanze, guida spericolata, abbuffate, ecc.);
  5. Ricorrenti comportamenti, gesti o minacce suicidarie, o comportamenti auto-lesivi;
  6. Instabilità affettiva dovuta a una marcata reattività dell’umore (es., disforia, irritabilità o ansia che di solito durano da poche ore ad alcuni giorni);
  7. Sentimenti cronici di vuoto;
  8. Rabbia inappropriata, intensa, o difficoltà a controllare tale emozione (es., frequenti accessi di ira, rabbia costante, ricorrenti scontri fisici);
  9. Ideazione paranoide transitoria associata allo stress, o gravi sintomi dissociativi.

La marcata impulsività e la difficoltà a gestire la rabbia esprimono comuni manifestazioni di questa condizione.

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Riprendendo il caso descritto sopra, ad esempio, potremmo ricondurre l’abuso di alcolici e la promiscuità sessuale alla presenza di un’impulsività caratteriale, mentre l’aggressività verbale rivolta verso Cristina come la difficoltà sottostante di contenere l’emozione di rabbia.

Al fine di evitare che la persona alle prese con DBP venga ingiustamente colpevolizzata per i propri agiti impulsivi o aggressivi, dunque, tali manifestazioni andrebbero interpretate alla luce della presenza del disturbo sottostante.

Le persone che soffrono di DBP, infatti, sono spesso ipersensibili alla critica e al giudizio, a cui reagiscono con un’intensificazione dei sintomi sopra indicati.

Non a caso l’aggressività di Fabrizio verso il responsabile sembra nascere proprio dalla critica che questo ha rivolto per l’assenteismo del giovane.

Allo stesso tempo, è spesso presente un’ipersensibilità interpersonale che emerge in presenza di rifiuto abbandono; simili casi possono portare chi vive questo disturbo ad un peggioramento della propria condizione.

Fabrizio, ad esempio, vive un un senso di vuoto e di abbandono così intenso da portarlo a minacciare la compagna di compiere condotte auto-lesive se non assecondato nel suo marcato bisogno di vicinanza e protezione.

Tali reazioni, tuttavia, possono destare negli altri sia una forte preoccupazione, sia la spiacevole sensazione di essere “sotto scatto“, sentendosi come costretti ad assecondare le pressanti richieste di cura e supporto per evitare che l’altro possa rivolgere su stesso la propria aggressività.

Questo è il motivo per il quale appare importare aiutare non solo chi vive questa problematica, ma anche chi convive con essi.

COME SI MANIFESTA IL DISTURBO BORDERLINE DI PERSONALITÀ

I diversi modelli teorici che sono stati proposti negli ultimi anni per spiegare il disturbo tendono a definire quattro  sfere di criticità con cui si manifesta il DBP.

IPERSENSIBILITÀ EMOTIVA

Si vive un intenso timore di essere abbandonati, segno presumibilmente di un bisogno di conforto, accudimento e amore che appare superiore a quello che potrebbero vivere altre persone.

La solitudine e l’abbandono vengono infatti vissuti in modo fortemente negativo, comportando vissuti di vuoto interiore (es., “Come se qualcosa di divorasse dall’interno”) o dissociazione psicologica (si spegne una parte del funzionamento mentale consapevole a seguito di fattori emozionali estremi).

Questi fattori sono spesso alla base di agiti auto-lesivi o dei tentativi estremi di mantenere la vicinanza della persona da cui non ci si vorrebbe allontanare (es., richieste estreme, scenate pubbliche, etc.).

DIFFICOLTÀ A GESTIRE LE EMOZIONI 

L’ipersensibilità emozionale, ad oggi, viene considerata una caratteristica di possibile derivazione genetica.

Non si manifesta nel solo Disturbo Borderline, ma di certo ne appare una caratterista centrale.

In breve, le emozioni vengono vissute in modo amplificato rispetto alla “normalità” e perdurano per tempi prolungati.

Vivendo un’affettività avente una maggiore durata ed una maggiore intensità, la persona alle prese con DBP non appare in grado di gestire le proprie emozioni ricorrendo alle modalità che solitamente vengono impiegate per gestirle.

Questo può quindi spingere alla ricerca di strategie più complesse e spesso nocive che  incrementano il rischio di salute individuale (es., abuso di alcol, uso di sostanze, auto-lesionismo, etc.).

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DIFFICOLTÀ A CONTROLLARE IL PROPRIO COMPORTAMENTO

La marcata impulsività che caratterizza chi vive il disturbo può portare a compiere gesti che minano la propria incolumità psico-fisica (es., guida spericolata, sesso promiscuo, uso di sostanze, alimentazione incontrollata, ecc.).

Nel complesso, tale caratteristica viene spesso considerata un tratto di personalità, di per sé non patologico, ma certamente rientrante tra i fattori di rischio per lo sviluppo del DBP.

CRISI D’IDENTITÀ

È presente una difficoltà specifica nel mantenere stabile la propria immagine di sé, aspetto che si manifesta nei rapidi cambiamenti dei piani di vita, dei propri gusti personali o dell’idea che si ha di se stessi e degli altri.

Un conoscente che, nel momento presente, può essere considerato un amico leale e fidato, in breve tempo può venire rifiutato, in quanto considerato minaccioso e pericoloso (paranoia).

Tale caratteristica del disturbo si manifesta spesso con vissuti di idealizzazione e rapida svalutazione del partner, spesso alimentanti problemi sentimentali.

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COME SI SVILUPPA IL DISTURBO BORDERLINE DI PERSONALITÀ

Ad oggi non si conoscono ancora le cause che stanno alla base di questa delicata condizione di disagio psicologico.

Secondo alcuni studiosi, diversi sono i fattori che potrebbero concorrere al suo sviluppo.

Ad esempio, la presenza dell’impulsività caratteriale e dell’instabilità emotiva possono rappresentare dei fattori di rischio.

Tuttavia, la sola presenza di questi ultimi non comporta l’emergere del problema di personalità Borderline.

Altri fattori, infatti, è necessario che si presentino parallelamente perché il disturbo possa manifestarsi.

Uno di questi, ad esempio, è la presenza di un ambiente familiare o sociale particolarmente critico e poco comprensivo di  quelle che sono alcune normali distintive della persona, quali l’impulsività e l’ipersensibilità emotiva.

Riprendendo il caso di Fabrizio, quanto è possibile scoprire analizzando le dinamiche del suo passato è la presenza di genitori particolarmente giudicanti ed esigenti.

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Ogni qual volta Fabrizio riportava un brutto voto, ad esempio, questi lo incolpavano attribuendogli tutta la responsabilità per il cattivo andamento scolastico, non riconoscendo, al contrario, la grande fatica che l’impulsività comporta normalmente nel mantenere elevati i livelli di concentrazione nello studio.

Tale atteggiamento critico dei genitori alimentava così il disagio emotivo del giovane, di per sé ipersensibile alle emozioni, ostacolando la sua già precaria di controllo emotivo e comportamentale.

La bassa autostima che spesso si evince nel DBP può dunque essere ricondotta all’interiorizzazione di tali critiche che, dapprima esterne e rivolte a specifici comportamenti, divengono interne e generalizzate, alimentando in modo continuativo la disregolazione emotiva e le frequenti crisi identitarie.

COME SI CURA IL DISTURBO BORDERLINE DI PERSONALITÀ

In merito al trattamento, ad oggi esistono diversi interventi psicologici che hanno riscontrato una chiara evidenza scientifica.

Ciascuno degli interventi che sono stati proposti sembra intervenire su una dimensione specifica del disturbo, aiutando chi vive questa problematica:

  • ad apprendere nuove strategie per gestire la propria ipersensiblità emotiva ed i comportamenti disadattivi che con essa si associano (Terapia Dialettico Comportamentale);
  • a potenziare lecapacità di comprensione dei propri stati mentali, migliorando la riflessività e riducendo l’impulsività (Terapia basata sulla mentalizzazione);
  • a gestire la propria stabilità psico-relazionale (Psicoterapia focalizzata sul Transfert), etc.

Indipendentemente dalla forma di terapia, si stima che circa l’80% di coloro che intraprendono un trattamento ne tragga giovamento, come testimoniamo diverse persone che sono uscite da questa condizione di disagio psico-emotivo.

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In Italia, una simile opera di divulgazione è quella portata avanti nel progetto “Emergenza Borderline” da alcune ragazze uscite dal disturbo, ed oggi fortemente motivate a diffondere conoscenze scientifiche ed esperienze personali per superare questa delicata condizione.

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